il mito di “Sapore di mare”

Ci sono film che non invecchiano mai. Come certe canzoni che, anche a distanza di anni, ti riportano esattamente lì, in un’estate italiana fatta di sabbia calda, biciclette e motorini, primi amori e gelati sciolti al sole. “Sapore di mare”, diretto da Carlo Vanzina nel 1983, è esattamente questo: un salto indietro nel tempo che ogni anno, con l’arrivo della stagione vacanziera, torna a farsi sentire come la #carezza familiare di un vecchio amico.
La storia è ambientata a Forte dei Marmi, nell’estate del 1964. Un gruppo di ragazzi si ritrova nello stesso stabilimento balneare a condividere giornate leggere, flirt estivi e i primi veri turbamenti del cuore. C’è Luca (Jerry Calà), il simpatico piacione; Felicino (Christian De Sica), milanese benestante un po’ snob; Marina (Marina Suma), bella e ingenua; e ancora Isabella Ferrari, Virna Lisi, Karina Huff. Un cast corale, perfetto nel tratteggiare i caratteri dell’Italia del boom economico, tra innocenza, disincanto e sogni di libertà. Il film scivola leggero come una brezza marina, con il tono di una commedia romantica. Ma sotto questa leggerezza si cela una delicata #malinconia, quella sensazione struggente che ogni estate, per quanto bella, è destinata a finire.
Ed è proprio questa consapevolezza a rendere “Sapore di mare” – disponibile su Prime Video – ancora oggi così vivo e attuale: racconta quella stagione della vita in cui ogni #estate sembra l’unica che conti davvero. Quelle che, come le definisce Enrico Vanzina, sono “le uniche vere”, quando tutto appare possibile e i sogni sembrano così vicini da poterli toccare.
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