24 Ott Carlo Verdone e il rito delle elezioni
Posted at 14:50h
in Cinema

Ci sono film che sanno fotografare un’epoca meglio di un qualsiasi libro di storia. E “Bianco, rosso e Verdone” è uno di questi. Uscito nel 1981, il secondo lavoro da regista di Carlo Verdone non è soltanto una commedia “on the road” di culto, ma un viaggio nell’Italia quegli anni tra riti collettivi, entusiasmi e contraddizioni, nevrosi e fragilità umane. All’epoca il Paese usciva da un decennio difficile, segnato da tensioni sociali e politiche. Le migrazioni interne ed esterne ridefinivano famiglie e identità, e le differenze tra Nord e Sud segnavano ancora vita quotidiana. Il voto restava un #rito civile imprescindibile, ma la distanza tra cittadini e istituzioni cominciava a farsi sentire.
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Ed è proprio intorno ad un appuntamento elettorale che prende vita il film. Tre italiani, interpretati tutti da Verdone, si mettono in #viaggio per tornare a votare nei propri seggi. C’è Furio, ossessivo anche con la moglie – “Magda, tu mi adori?” – e logorroico, incapace di vivere senza programmare ogni dettaglio; c’è Mimmo, ingenuo e goffo, che si occupa della nonna (una favolosa “Sora Lella”, Elena Fabrizi) con più affetto che buon senso; e infine Pasquale, emigrato in Germania, che torna in Italia pieno di amore per la sua terra ma si scontra con un viaggio fatto di imprevisti, umiliazioni e piccoli comici drammi. Attraverso queste tre storie parallele, Verdone dipinge un affresco realistico e ironico dell’Italia di quegli anni, dove le piccole nevrosi quotidiane, i conflitti familiari e le fragilità umane diventano il filo conduttore di un racconto capace di far ridere, riflettere e commuovere allo stesso tempo.
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“Bianco, rosso e Verdone” – disponibile su Netflix – ci immerge in un’Italia che cambia, eppure resta, in fondo, la stessa: fatta di piccole ossessioni, fragilità nascoste e contraddizioni quotidiane. Il film va oltre la semplice commedia: è un ritratto umano e sociale che mescola ironia e poesia, capace di farci riflettere sul senso delle relazioni, sull’arte di convivere con i propri limiti e con quelli degli altri, e sul delicato equilibrio tra sogni e realtà. Rivederlo oggi significa scoprire il valore nascosto delle imperfezioni, riconoscere l’umanità nei gesti più piccoli e non dimenticarsi di ciò che ci unisce tutti: la fragile, straordinaria esperienza di essere #umani.
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