24 Ott Al di sopra di ogni sospetto, la legge strumento del potere
Posted at 14:50h
in Cinema

Nel 1969, l’Italia vive un periodo drammatico e carico di tensioni: a settembre le mobilitazioni degli operai della FIAT inaugurano l’“autunno caldo”, mentre a dicembre le bombe di Roma, la strage di Piazza Fontana a Milano e la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli durante un interrogatorio scuotono il Paese. In questo clima, il 20 febbraio 1970 arriva nelle sale italiane “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, un film che mette a nudo l’abuso di potere e la corruzione morale con uno #sguardo critico e disincantato. La pellicola provoca scandalo: la questura di Milano ne chiede il sequestro e Petri viene accusato di sovversione, ma il pubblico lo accoglie con entusiasmo, consacrandolo come uno dei successi più rilevanti dell’anno.
Protagonista è un magistrale Gian Maria Volontè nei panni del “Dottore”, inflessibile capo della Squadra Omicidi di Roma, ossessionato dal potere e dall’ordine. Dietro la maschera dell’autorità, coltiva una relazione tormentata con la giovane e anticonformista Augusta Terzi (Florinda Bolkan), che uccide il giorno della promozione a capo dell’ufficio politico della Questura. In un gesto paradossale, lascia volutamente tracce della propria colpevolezza, sicuro che la sua posizione lo renda “al di sopra di ogni sospetto”. Come lui stesso aveva previsto, le indagini dei suoi collaboratori non lo sfiorano neppure e l’unico testimone potenzialmente decisivo, un giovane anarchico, sceglie di non denunciarlo, tenendolo sotto ricatto. Il finale resta aperto ed #enigmatico, sospeso tra sogno e realtà. Il “Dottore” confessa, eppure la sua sorte resta incerta e la verità sospesa: Petri tiene la macchina da presa fuori dalla stanza del potere mentre sullo schermo appare la citazione di Franz Kafka: “Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge; quindi, appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano.”
Inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” vinse il Premio Oscar come migliore film straniero nel 1971 oltre al Grand Prix Speciale della Giuria al 23mo Festival di Cannes. Ottenne anche due Globi d’oro, tre Nastri d’Argento e due David di Donatello. Un film da vedere e rivedere. A oltre cinquant’anni dalla sua uscita, il film resta di straordinaria attualità, invitandoci a riflettere su quanto fragile sia l’equilibrio tra autorità, #responsabilità e coscienza, mostrando come un potere lasciato incontrollato possa corrompere e minare i principi fondamentali della giustizia e della società.