24 Ott “Duse” di Pietro Marcello: tra memoria e modernità
Posted at 13:17h
in Cinema

Chi era davvero Eleonora Duse? Ridurla a una delle più grandi interpreti del #teatro italiano, amata e ammirata in tutto il mondo, significherebbe non coglierne l’essenza. Perché è stata una presenza inarrestabile, capace di rivoluzionare il palcoscenico ottocentesco e di vivere la propria emancipazione con libertà e autenticità. Fino alla fine. Ed è proprio negli anni ultimi della vita della “Divina” che Pietro Marcello ci guida in “Duse”, un viaggio tra memoria e leggenda, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e da ieri nelle sale italiane.
Il film ci conduce tra il 1917 e il 1923, in un’Italia scossa dalla Grande Guerra e dai primi venti del fascismo. Malata e provata dalla vita, la Duse – interpretata da Valeria Bruni Tedeschi” – sente tuttavia un richiamo più forte di ogni rassegnazione: tornare sul #palcoscenico, il luogo dove la sua vita è davvero cominciata. Per lei, ricominciare a recitare significa opporsi: al tempo che scorre, ai regimi autoritari, alle ferite del corpo e dello spirito. Ed è proprio attorno a questa visione che Pietro Marcello costruisce un film che non si limita a restituire un ritratto storico, ma evoca l’essenza e la modernità di una donna che non ha mai smesso di esplorare sé stessa e il mondo.
Valeria Bruni Tedeschi presta alla Duse un volto insieme fragile e potente. Non quello di una diva idealizzata, ma di una donna reale, imperfetta, capace di sorprendere e commuovere. Ogni gesto, ogni sguardo, ogni respiro rivela la complessità di un’esistenza vissuta senza compromessi, ricordandoci che la grandezza non risiede nell’apparente perfezione, ma nella forza di restare fedeli a sé stessi, di osare, di vivere ogni istante con autenticità. Che il #coraggio vero è rialzarsi, tornare a camminare sul palco della propria vita, nonostante le sconfitte e le ferite.